mercoledì 3 dicembre 2008

Il piano d'autonomia del Sahara emana dalla preoccupazione di conservare unita la stessa famiglia (ministro guineano)












Il piano d'autonomia del Sahara emana dalla preoccupazione di conservare unita la stessa famiglia (ministro guineano)

02/12/2008


Il ministro guineano degli affari esteri, il sig. Amadou Lamarana Bah ha affermato, lunedì a Rabat, che il piano d'autonomia proposta dal Marocco per il regolamento della questione del Sahara, emana dalla sua preoccupazione di conservare unita la stessa famiglia, che sottolinea la necessità di " evitare ogni dislocazione" della regione.


" La Guinea ha una posizione chiara e netta.

Dagli ultimi venti anni, riteniamo che il Sahara appartenga e si è iscritto nel quadro del regno del Marocco" , ha aggiunto il sig. Lamarana Bah in una dichiarazione alla stampa, all'uscita di un'intervista con il ministro degli esteri e della cooperazione, il sig. Taieb Fassi Fihri.

" Aderiamo a qualsiasi disposizione emessa e sostenuta dalle Nazioni Unite e da altri paesi amici del Marocco" , per regolare la questione, ha indicato.

D'altra parte, il sig. Lamarana Bah ha sottolineato che la sua intervista con il Sig. Fassi Fihri ha riguardato anche il rafforzamento della cooperazione bilaterale e le questioni relative alla dinamizzazione delle organizzazioni regionali e sotto-regionali, come pure la situazione in Africa e la pace nel mondo.

Ha fatto parte della volontà del suo paese di trarre vantaggio dal "know-how" e della competenza a disposizione del Marocco in molti settori.








Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

giovedì 13 novembre 2008

Laayoune: Il festival internazionale " " RAWAFID AZAWAN" " Dal 14 al 17 novembre prossimo Laâyoune















Laayoune: Il festival internazionale " " RAWAFID AZAWAN" " Dal 14 al 17 novembre prossimo Laâyoune


La città di Laâyoune ripara del 14 al 17 novembre prossimo la seconda edizione del festival internazionale " " Rawafid Azawan" " chi si terrà quest'anno sotto il segno " " Luci del Sahara e ritmi del mondo"".



Organizzato all'iniziativa dell'associazione " " Sinergia Sakia El Hamra" " e della wilaya della regione Laâyoune-Boujdour-Sakia El Hamra, questo festival vedrà la partecipazione di 20 truppe costituite di più di 200 artisti marocchini e stranieri, di cui alcune di notorietà internazionale.

Questa manifestazione culturale, organizzata in cooperazione con il ministero della cultura, l'Agenzia per la promozione e lo sviluppo economico e sociale delle province del Sud ed i consigli eletti, si vuole uno spazio di mescolanza e di apertura su altre culture, oltre a costituire ad un'opportunità di valorizzare la cultura locale e procurarle un'irradiazione internazionale.

Il palazzo dei congressi, i posti Mechouar ed Oum Saâd della città di Laâyoune e Al Massira della città di El Marsa accoglierà durante il festival artisti locali e d' altri che vengono da vari paesi, con una cultura eterogenea e dei ritmi musicali differenziati.

Parallelamente ai concerti, una tenda della poesia sarà organizzata nel quadro di questo festival, come pure dei contributi di bordo, di arti di plastica e di poesia hassani.

Allora di una conferenza stampa tenuta sabato sera a Laâyoune sulla programmazione di questa seconda edizione del festival, gli organizzatori hanno affermato che questa edizione si aprirebbe sugli istituti d'istruzione al livello dei contributi culturali allo scopo di incoraggiare i giovani meno di 16 anni alla creatività e di permettere loro di mostrare i loro talenti artistici e culturali.

" " Rawafid Azawane" " è diventato un appuntamento inevitabile fra i festival nazionali che si basano sui valori d'autenticità, di tolleranza e di apertura.

Quest'edizione prevede anche un'apertura sugli artisti marocchini che risiedono all'estero ed accoglierà celebrità come Samira Bensaid e Saber Roubaâi.

Circa 300 artisti marocchini e stranieri hanno partecipato alla prima edizione del festival, che si è tenuto del 20 al 29 luglio dell'anno scorso .








Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

venerdì 23 maggio 2008

Cartella sulle reazioni suscitate dalle dichiarazioni di Peter Van Walsum, l'inviato speciale di










Nella cartella che segue, c'è inizialmente un resoconto sulle idee che il sig. Peter Van Walsum ha difeso nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza, del lunedì 21 aprile 2008.

Ci sono d'altra parte le principali reazioni che la sua opinione ha suscitato nei principali membri del Consiglio di sicurezza ed il parere di un esperto della cartella del Sahara. Il Sig. Peter Van Walsum:



L'indipendenza del Sahara non è un'opzione realistica .

L'inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite per il Sahara, il sig. Peter Van Walsum, ha dichiarato, lunedì dinanzi al Consiglio di sicurezza, che "l'indipendenza del Sahara occidentale non è un'opzione realistica", che chiama il quindici a raccomandare la prosecuzione dei negoziati considerando la realtà politica e della legalità internazionale.

"Ho sentito la necessità di ribadire questa conclusione che l'indipendenza dell'Sahara occidentale non è un obiettivo realizzabile", poiché sembra, ha detto, che questa conclusione sarebbe stata eclissata durante i negoziati di Manhasset proprio quando questa constatazione, "oggi ancora pertinente, mi trovo all'origine del processo di negoziati in corso".

Fin dalla partenza, ha ricordato l'inviato personale, in un resoconto di cui la MAP ha ottenuto copia, "ho messo l'accento sulla necessità del rispetto della realtà politica parallelamente al rispetto della legalità internazionale", aggiungendo che ciò che importa è di raggiungere un compromesso tra i due concetti. "non accetto l'idea secondo la quale la presa in considerazione della realtà politica costituisce una concessione o una capitolazione", ha proseguito nel corso di queste consultazioni a porte chiuse.

Il segretario generale dell'ONU, il sig. Ban Ki-moon, aveva, si ricorda, invitato, nella sua ultima relazione, le parti da dare prova di realismo e di spirito di compromesso.

D'altra parte ed in un'allusione chiara all'implicazione diretta dell'Algeria nel conflitto del Sahara, il sig. Walsum attribuisce la persistenza del vicolo cieco al fatto che numerosi paesi trovano abbastanza comodo il statu quo poiché "salva loro l'obbligo di fare scelte penose, come prendere parte per l'Algeria o per il Marocco".

La principale ragione per la quale trovo intollerabile lo statuto quo è che è troppo facilmente accettato, non soltanto da spettatori non impegnati dei paesi lontani, ma anche dai partigiani incondizionati del fronte Polisario, che non hanno vissuto nei campi, ma che sono convinti che coloro che vi vivono préfèreraient restarvi indefinitamente anziché optare per una soluzione negoziata al di qua dell'indipendenza totale", ha detto.

Evocando il processo di negoziati, il sig. Walsum ha ricordato che gli ultimi quattro round di negoziati non hanno permesso di avviare veri negoziati e che "il processo si trova nel vicolo cieco nonostante un accordo su un 5$o round", ritenendo che "ciò che occorrono, è un orientamento più chiaro da parte del Consiglio stesso". "se il Consiglio non può fare una scelta, le parti non lo possono neppure", hanno insistito.

Per sbloccare la situazione, il sig. Walsum suggerisce così al Consiglio di sicurezza di chiedere alle parti di ribadire il loro accordo di principio che "nulla sia deciso finché non ci è d'accordo su tutto".

Propone anche che a "titolo provvisorio (ad esempio per sei a nove mesi) di ritirare dall'ordine del giorno dei negoziati le due proposte", di negoziare, questa volta realmente, senza condizioni preliminari, ma "sulla base dell'ipotesi provvisoria che non ci sarà un referendum con l'indipendenza come opzione, e che quindi, l'uscita sarà inevitabilmente al di qua dell'indipendenza totale".

Inoltre, prosegue -il, "il Consiglio potrebbe annunciare la sua intenzione di valutare il processo alla fine di questo periodo di prova". "se, attualmente, (il Consiglio) percepisce i contorni di un'eventuale soluzione politica, può decidere di prolungare il periodo di prova, altrimenti, il statu quo e le posizioni incompatibili delle parti riprenderanno de facto", hanno dice. Nella sua ultima relazione, resa pubblica mercoledì a New York, il sig. Ban Ki-moon ha chiamato le parti in negoziati sul Sahara al realismo ed al compromesso.

Ha così raccomandato al Consiglio di sicurezza, sulla base del quarto round dei negoziati e della valutazione del suo inviato personale, di ribadire l'appello alle parti "di impegnare una fase di negoziati più intensi e che riguarda maggiormente le questioni di fondo" e senza condizioni preliminari.

I quindici dovranno riunirsi di nuovo il 29 aprile corrente per adottare una risoluzione che proroga il mandato del MINURSO. Al termine del 4$o round dei negoziati sul Sahara, in marzo scorso, le parti si sono impegnate a proseguire i loro negoziati a Manhasset ad una data da determinare di comune accordo.

Delegazioni del Marocco, del Polisario, dell'Algeria e della Mauritania hanno preso parte ai quattro round dei negoziati, tenuti sotto l'egida delle Nazioni Unite, conformemente alle risoluzioni 1754 del 30 aprile e 1783 del 31 ottobre 2007 del Consiglio di sicurezza.



Portavoce dell'ONU: "non c'è nessuna contraddizione tra le relazioni" del sig. Ban Ki-moon e del suo inviato personale

"Non c'è nessuna contraddizione tra le relazioni del sig. Ban Ki-moon e del suo inviato personale per Sahara, M.Peter Van Walsum", presentati all'inizio di settimana al Consiglio di sicurezza, ha ribadito, mercoledì, il portavoce del segretario generale dell'ONU, la signora Michèle montò.

Il Sig. Walsum, "dispone di un margine di manovra, come facilitateur, per potere dirigere i negoziati" sul Sahara, ha nuovamente ribadito Michèle montasti, ricordando che "ciò fa parte del suo mandato".

Alla questione intesa ad accertare se il segretario generale dell'ONU, il sig. Ban ki-moon non condividesse il punto di vista del suo inviato personale che giudica "non realistico" ed "irrealizzabile" l'opzione dell'indipendenza per il Sahara, il portavoce ha risposto: "non ho detto questo".

"Il segretario generale dell'ONU non voleva semplicemente interferire e dare un'opinione sui negoziati in corso, ha lasciato questo compito al facilitateur, il suo inviato personale per Sahara, il Sig. Van Walsum", ha spiegato.

Quest'opinioni, non si può più chiari del portavoce del sig. Ban ki-moon, porta un altra smentita cinglant alle allegazioni diffondate dall'ambasciatore sud-africano all'ONU, Dumisani Kumalo, che pretende soltanto egli esiste una "contraddizione" tra i sigg. Ban ki-moon ed il suo inviato personale, che supera così le sue attribuzioni del presidente del Consiglio per il mese in corso.

Reagendo alle dichiarazioni del diplomatico sud-africano, il portavoce del segretario generale aveva già affermato martedì che M.Van Walsum è autorizzato nella sua qualità di facilitateur dei negoziati sul Sahara, a presentare al Consiglio di sicurezza le sue conclusioni e proposte per fare uscire questa cartella del vicolo cieco.

I rappresentanti degli Stati Uniti e del Regno Unito, si ricorda, hanno salutato il lavoro compiuto dal Sig. Van Walsum, affermando che le sue idee e proposte "meritano di essere seriamente prese in considerazione".

L'inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite per Sahara, che interveniva lunedì dinanzi al Consiglio di sicurezza, aveva affermato che "l'indipendenza dell'Sahara occidentale non è un'opzione realistica".

Inoltre ha chiamato il quindici a raccomandare la prosecuzione dei negoziati considerando la realtà politica e della legalità internazionale, che si aggiunge così all'appello del segretario generale che raccomanda realismo e spirito di compromesso di regolare questa vertenza regionale.

D'altra parte, ed in un'allusione chiara all'implicazione diretta dell'Algeria nel conflitto artificiale sul Sahara, il sig. Walsum ha attribuito la persistenza del vicolo cieco al fatto che numerosi stati trovano abbastanza comodo il statu quo poiché "salva loro l'obbligo di fare scelte penose, come prendere parte per l'Algeria o per il Marocco".

"La principale ragione per la quale trovo intollerabile il statu quo è che è troppo facilmente accettato, non soltanto da spettatori non impegnati dei paesi lontani, ma anche dai partigiani incondizionati del fronte Polisario, che non hanno vissuto nei campi, ma che sono convinti che coloro che vi vivono priferirebbero restarvi indefinitamente anziché optare per una soluzione negoziata al di qua dell'indipendenza totale", aveva detto.



Esperto: "Peter Van Walsum è arrivato ad una conclusione coraggiosa e lucida"

Il direttore dell'osservatorio di studi geopolitici (OEG), Charles Saint-Prot, ha sottolineato martedì la chiarezza ed il coraggio delle opinioni espresse, lunedì dinanzi al Consiglio di sicurezza, dall'inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite per il Sahara, il sig. Peter Van Walsum.

"Peter Van Walsum, che ha acquisito una grande competenza in questa cartella, ha succeduto ad una conclusione coraggiosa e lucido a sapere che l'indipendenza del Sahara non è un'opzione realistica", ha dichiarato il sig. Saint-Prot in un'intervista alla MAP.

"In base a questa conclusione che è innegabile, è chiaro che una soluzione definitiva alla questione passa per il progetto d'autonomia proposto dal Marocco", ha affermato, aggiungendo che questa iniziativa è il "solo quadro di negoziato possibile e è la sola soluzione realistica".

Per Charles Saint-Prot, "sappiamo molto bene che questa crisi è un affare che oppone l'Algeria al Marocco."

Essendo Polisario soltanto un'onda sviluppo dell'Algeria in questa storia ".

" Secondo il direttore di quest'osservatorio, con sede a Parigi, "è tempo che la Comunità internazionale dia prova di coraggio e dica" quella basta ".

" Libera froisser all'Algeria la cui posizione è erronea su quest'affare ", ha detto."

"Occorre che le autorità algerine abbiano il coraggio di ammettere che la loro posizione è diventata obsoleta, che quest'affare è superato e che la strategia degli anni 70 non è più oggi valido", ha insistito M.Saint-Prot.

Per quest'esperto, "si tratta per l'Algeria come per gli altri paesi del Magreb di andare verso il progresso e verso più integrazione economica per rispondere alle sfide del mondo moderno e non appendersi a cose che non hanno più nessun senso".

Chiamando l'Algeria a fare il suo "aggiornamento ideologico", ha sottolineato che le autorità algerine devono avere il "coraggio di rivedere la loro strategia che non deve essere più quella di opporsi al Marocco ma cooperare" con lui.

Rilevando l'urgenza di uscire dal vicolo cieco attuale, Charles Saint-Prot ha fatto osservare "quanto questo vicolo cieco è pericoloso e nocivo per la stabilità e la sicurezza della regione, e per la costruzione di un grande Magreb che è una necessità all'ora della mondializzazione".

"È tempo di mettere un termine a quest'affare che soltanto è troppo durato." Il Marocco ha diritti storici e giuridici sul Sahara. Sono fatti ed il resto è soltanto manipolazione ", ha fatto valere."

Per il direttore del OEG, "si è fatto + montare la salsa + attorno alla questione oltre a qualsiasi misura." Una soluzione nel quadro del rispetto dei diritti del Marocco è il solo possibile "."

"Non lo dimentichiamo:" è il Marocco che è stato attaccato e danneggiato. Non invertiamo i ruoli ", abbiamo detto, prima di aggiungere che la guerra fredda è" un'epoca ben passata "."

"Le autorità algerine devono avere il coraggio di riconoscere questa realtà." C'è nulla di imbarazzato a riconoscere non soltanto soltanto tutto quest'affare è un'aberrazione ma che è soprattutto tempo di girare la pagina.

L'Algeria avrà tutto a guadagnare ", ha ritenuto Charles Saint-Prot, che sarà l'ospite mercoledì dell'istituto marocchino delle relazioni internazionali per animare una conferenza sul Sahara."

Piccolo buongiorno: Chronique de Khalil Hachimi Idrissi

Peter Van Walsum ha appena stampato alla vulgate onusienne sul Sahara una vera svolta storica.

Il paradigma: autodeterminazione uguale indipendenza, ormai, è battuta in breccia da un'idea forte, e condivisa, che è l'autonomia democratica.

Ciò che si diceva in catimini, in tutte le cancellerie serie del mondo, è stata appena formulata in modo esplicito, inequivocabile, da parte di questo diplomatico onorato batavo.

Ha ritenuto che l'indipendenza dell'Sahara occidentale non sia un obiettivo realistico.

Il fatto che le nostre idee siano prosperate dovrebbe incitarli a più responsabilità ed ad ulteriore esigenza morale. Cosa offriamo? Un modello regionale democratico, un'autonomia moderna ed avanzata, per risolvere in modo pacifico un conflitto factice a carattere tribale e territoriale.

Senza, peraltro, che la tribù, o le tribù in questione, ed il territorio contestato non si riadattano storicamente e legittimamente.

È con quest'idea che il Marocco ha fatto mosca. Ma, sola, quest'idea non sarebbe stata credibile senza una posizione nazionale, globale e volontaristico, - anche se sforzi seri rimangono da fare - "francamente" girata verso la democrazia, il pluralismo, i diritti dell'uomo, la libertà d'espressione, lo Stato di diritto, la giustizia di transizione, le notizie Moudawana, i nuovi diritti amazighs, ecc.

si vede bene che è una totalità.

Gli avversari dell'integrità territoriale del Marocco non hanno visto - ed è il loro errore strategico - che la proposta d'autonomia era il prodotto onesto, altrimenti non esisterebbe, di un progetto democratico globale. Ed è questo passo globale che la Comunità internazionale sostiene oggi.

PS: Leggere assolutamente la sterlina eccellente del professore emerita Abderrahmane El Ouali che è stato appena pubblicato sulla questione dell'autonomia all'Sahara.

È semplicemente il testo più erudito, più documentato, e più intelligente sulla questione da 35 anni. È dire.

giovedì 14 febbraio 2008






Dichiarazione del presidente del CORCAS al settimanale egiziano "Nisf Al-Dounia"



12/09/2007


Il Presidente del Consiglio Reale Consultivo per gli Affari del Sahara (CORCAS), il Sig. Khalihenna Ould Errachid, ha indicato, in una dichiarazione pubblicata il 18 giugno dal settimanale egiziano "Nisf Al-Dounia", che l'autonomia nell’ambito della sovranità marocchina è "l'unica soluzione per risolvere definitivamente la questione del Sahara" e che "di fronte all’impasse nella quale si trova questo conflitto artificioso, questa proposta costituisce un progetto storico, rivoluzionario ed un'esperienza inedita nel mondo arabo, islamico ed africano."


Il Sig. Khalihenna Ould Errachid ha aggiunto che questo progetto "permetterà di associare l'insieme delle componenti del popolo marocchino all'edificazione di un Marocco moderno e democratico" e " le Nazioni Unite devono risolvere il conflitto in accordo con tutte le parti."


Il popolo marocchino "con tutte le sue componenti è mobilitato dietro SM il Re Mohammed VI per trovare una soluzione definitiva alla questione del Sahara che impedisce lo sviluppo della regione del Magreb Arabo nel suo insieme e minaccia la sua stabilità", ha detto.


In un sondaggio di opinione realizzato dai suoi inviati speciali nelle province del Sud, Atiya Aissaoui e Mohamed Matar, la rivista sottolinea che gli abitanti delle province del Sud sono legati all'unità ed all'integrazione per un domani migliore, aggiungendo che "gli sceicchi delle tribù sahrawi incontrati, rifiutano il separatismo e la creazione di un'entità artificiosa."


Citando Nafaâ Belkacem, sceicco della tribù "Azerguiyine", la rivista sottolinea che l'autonomia costituisce la soluzione che permette "ai nostri bambini di ritornare dall'Algeria in Marocco ", ricordando che 20 tra gli sceicchi delle tribù sahrawi sono finora tornati a Tindouf, nonostante i dirigenti del Polisario impediscano la mobilità degli sceicchi delle tribù e degli altri."


"Nisf Al-Dounia" ha pubblicato, inoltre, una dichiarazione di Daifallah Yahdih che è tornato in Marocco, nella quale ha indicato che il regolamento della questione del Sahara "risiede nell'unità e nella unificazione delle famiglie sahrawi". La rivista ricorda che Daifallah Yahdih, ex responsabile dell'orientamento dell’informazione presso il Polisario è il secondo capo che è tornato in Marocco dopo la presentazione del progetto di autonomia.


La rivista egiziana sottolinea che il ritorno di Daifallah Yahdih e di Sceicco Ben Omar Ouled M’ Birek alla madrepatria costituisce un colpo duro per il Polisario. Il Wali della regione di Lâayoune-Boujdour-Sakia Al Hamra, il Sig. Cherki Draiss ha rievocato con gli inviati speciali della rivista lo sviluppo delle province del Sud, ricordando certi progetti turistici in corso di realizzazione in queste province sopratutto che solo "15 min di volo separano Laâyoune dalle Isole Canarie, una delle principali stazioni turistiche nel mondo."


Il Wali ha ricordato le agevolazioni accordate agli investitori nelle province del Sud, aggiungendo che i numerosi progetti realizzati in queste città, le hanno permesso di raggiungere lo stesso livello di sviluppo delle province del Nord, con un volume di investimento di 10 miliardi di DH. Il Sig. Draiss ha notato che 700 milioni di euro sono stati assegnati alla realizzazione di altri progetti al futuro, ricordando la messa in opera di una strategia di lotta contro la disoccupazione.


La rivista egiziana ha rilevato peraltro la promozione delle condizioni della donna nelle province del Sud ed il suo ruolo nello sviluppo, sottolineando che la donna ha cominciato ad occupare delle funzioni in vari settori, particolarmente quelli della medicina, della giustizia, dei mass media e degli affari.



Ha ricordato anche, che sui 141 membri del CORCAS, 14 sono donne. La presidentessa dell'associazione delle donne imprenditrici a Laâyoune, la Sig.ra Hajbouha Bent Zoubir ha indicato alla rivista egiziana che questa giovane associazione accompagna i portatori di progetti tra le donne ed i giovani, particolarmente per l'ottenimento delle autorizzazioni e dei finanziamenti, segnalando che 80 per cento dei progetti lanciati dalle donne hanno avuto successo.


Fonti: